Laboratorio di Aikido e Bullismo

Raccontiamo l'esperienza del M°Alessandro Arzu


Laboratorio di Aikido e Bullismo – Cooperativa San Giorgio con il patrocinio del Comune di Sindia

È così ieri si è concluso, speriamo temporaneamente, il laboratorio di Aikido e Bullismo, organizzato dalla cooperativa San Giorgio col patrocinio del comune di Sindia.

È stato facile con l'Aikido-Gioco-Sorriso, riuscire a catturare l'attenzione dei pargoli presenti sul tatami.

Abbiamo giocato a sederci in *seiza* e stare in silenzio, a fare *ushiro ukemi* battendo le mani sul tappeto più forte possibile; a fare *mae ukemi*, senza "puntare" la testa; abbiamo imparato a verificare se tutte le parti che compongono il nostro corpo erano al proprio posto; abbiamo imparato a non farci rubare la merendina facendo semplicemente un *tenkan*; abbiamo evitato di prendere sulla testa un oggetto che cadeva da un armadio facendo *irimi tenkan*; abbiamo imparato a riporre sulla mensola una lampada che cadeva facendo *ikkyo*; abbiamo imparato a camminare *shiko* proprio come fanno i giapponesi sul tatami; abbiamo imparato ad ascoltare il battito d'ali delle farfalle durante il *mokuso*.

Abbiamo affrontato il tema del bullismo, e spiegato che questo fenomeno esiste perché esistono due figure che lo compongono: una Yang (bullo) e una Yin (vittima).

Noi dell'Aikido Sorride Shardana preferiamo concentrarci sulla figura Yin del fenomeno. Potenziando la sua autostima, le sue sicurezze nella difficile ricerca di un proprio spazio all'interno di un gruppo e di un contesto socio esistenziale che privilegia la competizione piuttosto che la cooperazione.

L'aikido non è competitivo, non ci sono gare nella sua pratica.
L'aikido pratica ed insegna il rispetto per se stessi e per gli altri, per i luoghi che si frequentano per gli spazi che si occupano. L'aikido è scambio, socializzazione, integrazione.
Ci è stato insegnato che la mente pensa e il corpo agisce.

Noi crediamo che questo concetto sia troppo sbilanciato e come tale non propriamente corretto e veritiero.

Quando pratichiamo Aikido e ripetiamo un gesto o un movimento " fino ad addormentarci" (cit. del maestro Jiro Kimura), diveniamo padroni di quel gesto di quella tecnica di quel movimento, così che il nostro corpo diventa "cosciente".

Nel nostro ambiente dojo, la vittima perderà tutte le proprie peculiarità ed avrà una postura eretta, le spalle aperte lo sguardo alto.

Di contro, il bullo avrà la cresta più bassa ed imparerà a gestire la sua energia in modo più controllato e proficuo per il suo benessere (non dimentichiamo che anche il bullo, per diventare bullo ha, o ha avuto in passato, i suoi problemi di vittima, ma questo è un' altra storia).

Ringrazio ancora una volta a nome mio e del mio dojo la cooperativa San Giorgio di Sindia per averci dato l'opportunità di presentare il nostro progetto di "Aikido e Bullismo”.

Ringrazio i ragazzi/e bambini/e che hanno partecipato, e che hanno reso possibile il laboratorio, nella speranza di poterli vedere presto sul tatami.

M° Alessandro Arzu










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